Le prime citazioni storiche di un borgo a nome “Caneto” risalgono al XII secolo, anche se il suo territorio fa parte di una zona collinare già popolata in remota epoca preistorica da tribù di stirpe ligure. È un atto di vendita del 9 febbraio 1198 con cui Rolando Agarasca di Figara (oggi Castana) cede ad Ardengo di “Caneto”; due pezzi di terra in Figara. Questo è il manoscritto più antico, fino ad ora trovato, in cui venga citato il nome di Canneto. È certo quindi che un borgo a nome “Caneto”; esisteva nella seconda metà del XII secolo. Come gran parte dell’Oltrepò Pavese si trovò sotto i Visconti prima e gli Sforza poi. Passò sotto la denominazione francese, quella spagnola e quella austriaca dal 1713 al 1743, anno in cui, a seguito del trattato di Worms, fu ceduto da Maria Teresa d’Austria a Carlo Emanuele III Re di Sardegna. Canneto — o meglio Caneto — era il nome della parrocchia ma non del Comune che derivò invece dalla famiglia Gabbi, nobili pavesi di parte guelfa.
Questi tennero, in qualità di signori, Monteacutello de Gabbi — poi ridotto in Montù de Gabbi —dal XIII al XV secolo. Nel 1528 fu ceduto ai Valperga una delle famiglie più antiche e potenti del Piemonte e da questi ai Conti Candiani di Pavia. Quello che oggi si presenta come un solo comune, nei secoli addietro era invece un insieme di comunità distinte Montù de Gabbi (Montuè), Beria, Vigalone, Canneto (inteso come l’odierno nucleo capoluogo del comune) e Monteveneroso erano, ancora nel Settecento, entità autonome.
E ciò voleva dire che ognuna di esse aveva le proprie autorità amministrative (i consoli), radunava un proprio Consiglio Generale che prendeva decisioni in totale autonomia. Fu solo verso la fine del Settecento che queste comunità, ritenute troppo piccole per reggersi da sole, vennero unite a Montù de Gabbi. Nel 1783 troviamo rappresentate nel Consiglio di Montù de Gabbi, anche Caneto, Beria e Vigalone ed in seguito Monteveneroso.
Il 9 ottobre 1885, in una seduta del Consiglio Comunale, venne proposto al Governo, il cambiamento del nome del comune con la seguente motivazione: «l’unico prodotto delle nostre terre è il vino; esso si consuma nella Lombardia ed è delizia dei Lombardi che lo chiamano per vino di Canneto. Questo nome per i suoi vini generosi e spumanti è conosciuto non solo in Lombardia ma in parecchie città d’Italia e nell’America. Il nome di Montù de Gabbi non è conosciuto qual produttore di vini generosi e prelibati». La risposta fu affermativa e, con un decreto di Umberto I Re d’Italia, dal 1° gennaio 1886 Montù de Gabbi cambiò ufficialmente la sua denominazione in quella di Canneto Pavese.
Tra le attrattive visitabili:
• Chiesa di San Siro, antica chiesa di Monteveneroso;
• Chiesa parrocchiale dei S.S. Marcellino, Pietro ed Erasmo attestata dal XVI sec.;
• Castello di Montuè, resti di un antico maniero in pietra e laterizio del XVI sec., che ospitò anche Carolina Amalia di Brunswick, regina consorte del Regno Unito quale moglie di re Giorgio IV;
• Pozzo di Sant’Antonio Abate a Monteveneroso, antico posso medievale edificato in laterizio nel corso del Medioevo come punto di ristoro per viandanti e pellegrini che percorrevano la Via Romea, presenta bassorilievo con gli stemmi degli Arrigoni e dei Visconti, oltre a rappresentazioni di Sant’Antonio e di San Rocco.
Comune di Canneto Pavese
Via Casabassa, 7 - Canneto Pavese (PV)
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