A Filo di Po - Nicola Salvatore

BALENE ED ALTRI MOSTRI AD ARENA PO

Sfida ogni regola e legge, la BALENA di Nicola Salvatore in un contesto di bellezze e “mostri” 
(etimologicamente) da ammirare… 
Tra le quinte di una sorta di teatro metafisico, nel tempo di un “oggi” solo apparentemente incerto e  senza spessore, sfida logica e legge di gravità: solca l’aria, incurante dell’acqua e delle colline che l’attorniano e assediano, dando vita nel suo volo alla sua essenziale pulsione di esistenza. Non diversamente dall’Olandese volante della più fosche e inquietanti leggende nordiche, solo che lo fa con impudenza beffarda e mediterranea, come è nello stile del suo autore, Nicola Salvatore, che l’ha eletta da sempre, fin dai suoi esordi salernitani a propria cifra concettuale e stilistica, avendola spogliata di ogni altra sua biblica o letteraria terribilità. 
Salvatore, che ne è orgogliosamente padre, non biologico bensì artistico, ne motiva la creazione come un gesto di sfida e insieme di fiducia nei confronti di un mondo che, come ha detto in una recente intervista a Carlo Franza, patisce “un’assenza di verità”, una progressiva e tragica perdita del senso vero delle cose, oltre che uno svilimento di valori estetici e spirituali, da contrastare  contrapponendogli una decisa riconversione al “fare”: fiducioso che il ritorno ad una manualità costruttiva e insieme irridente, sia l’unica strada oggi percorribile, non solo in campo artistico, nella convinzione per questo che “chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo”, come diceva Leopardi, per restituire alla scena della vita attraverso l’arte la sua pregnanza di piacere e di acquisto emotivo.
È così che anche qui, ad Arena Po, leggera e temeraria, s’avventura a sfidare, col suo bell’armamentario di tubi e d’acciaio, come una provetta ballerina da avanspettacolo, l’aria e la natura circostante fluttuando col suo irridente can-can in una condizione di precario equilibrio ma anche di estatica beatitudine, tentando in un avvincente gioco seduttivo, oltre ogni logica, spazi e approcci diversi e alternativi: di conoscenza e di appagamento, convinti che solo la Poesia, attiva o passiva che sia, può ad ogni estro dar voce, giusto come diceva Novalis (“L’amore è muto; solo la poesia lo fa parlare”), forte com’è di una strutturale imprevedibilità. 

VINCENZO GUARRACINO


Per maggiori informazioni riguardanti l'opera e l'artista:
www.nicolasalvatore.it