Da sempre fiori e piante edibili hanno un ruolo rilevante nell’alimentazione ottenendo, nel 1767, un nome nella scienza, quello di fitoalimurgia. Il significato letterale di tale termine sarebbe “attività che calma la fame”. Infatti, questo tipo di alimentazione è stato ripreso durante la Prima Guerra Mondiale nei momenti di scarsità di viveri.
Al giorno d’oggi questa conoscenza è stata un po’ accantonata, ma non eliminata, limitandosi all’utilizzo dei vegetali per la loro resa estetica nella decorazione di piatti e non per le loro proprietà benefiche. Tra le erbe edibili ce ne sono alcune molto comuni e che possiamo trovare in abbondanza nelle campagne dell’Oltrepò Pavese, ma attenzione a non confonderle con quelle non commestibili. Più precisamente queste sono: il Tarassaco, la Parietaria, le Ortiche, la Piantaggine e il Luppolo Selvatico.
Il Tarassaco è una pianta il cui uso risale alla tradizione contadina. Esso è ricco di potassio, ferro, calcio, vitamine K e C, flavonoidi e tantissimi altri nutrienti. Contenuti dalle radici fino al fiore, sono utili a migliorare la digestione, l’attività del fegato e a stimolare la diuresi avendo, così, un effetto detossinante sul nostro organismo.
Dalle proprietà depurative sono anche la Parietaria, l’Ortica e il Luppolo Selvatico che insieme alla funzione espettorante della prima, rimineralizzante e ricostituente della seconda e, infine, tonificante e rinfrescante della terza costituiscono dei buoni, ma soprattutto salutari alimenti da aggiungere alla propria dieta.
Oltre a queste piante possiamo trovare fiori altrettanto benefici e facilmente reperibili nella natura, che spesso decorano i nostri giardini e parchi, come la Robinia. In passato si utilizzavano gli estratti della sua corteccia come lassativo e le sue foglie per la preparazione di decotti utili a regolare il funzionamento del fegato, mentre i suoi fiori trovano spazio ancora sulle nostre tavole. Ottimi sia fritti che utilizzati per infusi, sono ricchi di minerali, vitamine e proteine e, grazie a queste sue proprietà benefiche, hanno un potere antinfiammatorio, astringente ed emolliente.
Un altro fiore di cui si apprezzano i benefici è la Rosa Canina. Sia i fiori che le bacche sono commestibili sotto forma di tisane o marmellata, i primi aiutano a rinforzare il sistema immunitario, al contrario, i secondi contengono vitamina C e flavonoidi dall’azione antiossidante.
Da utilizzare per arricchire le proprie insalate, invece, sono Violette, Pratolina e Primula aventi rispettivamente effetti diuretici, antinfiammatori e antireumatici.
Infine, ultimo, ma non per importanza è il Sambuco, forse una delle piante più salutari per l’elevato numero di proprietà da esso contenute. Tra queste possiamo trovare: funzioni diuretiche, antinevralgiche, emollienti, antireumatiche, debolmente antinfiammatorie, depurative e tantissime altre. Fiori e corteccia possono essere utilizzati per decotti e infusi, mentre i suoi frutti maturi, perché altrimenti velenosi, per preparare marmellate e varie bevande come succhi e liquori.
Fiori a tavola: quando la bellezza fa bene alla salute
Dal Tarassaco al Sambuco, i vegetali dalle numerose proprietà benefiche.
Durante le passeggiate tra le campagne dell’Oltrepò, soprattutto nel periodo primaverile, si possono incontrare molti fiori e piante, tra cui anche quelle officinali. Alcuni, dal profumo inebriante e dall’aspetto incantevole, possono trarci in inganno perchè non sempre sono innocui, specialmente se si pensa di utilizzarli in cucina.
Tarassaco, Luppolo Selvatico, Lavanda Officinale, Rosa Canina sono solo alcuni esempi di piante commestibili, che oltre ad essere ottime per la creazione di piatti originali possiedono numerose funzioni benefiche che pochi conoscono.
Al contrario, sono numerose le specie che non si prestano all’utilizzo nell’arte culinaria, ma ci rifanno gli occhi con i loro colori e la loro bellezza.
Scopri ciò che c’è da sapere sul mondo vegetale, quali piante sono edibili e quali proprietà nascondono.