Situato a sud di Pavia, l’Oltrepò è un territorio a forma di grappolo che si incunea tra Piemonte, Liguria ed Emilia. È la terza zona italiana, per superficie, coltivata a vigneto e la prima in Lombardia, tanto che la media collina offre un paesaggio caratterizzato dal susseguirsi di innumerevoli appezzamenti a vigneto.
Le origini della viticoltura oltrepadana sono lontanissime. Tra le prime testimonianze si ricordano quelle del geografo greco Strabone risalenti ai primi anni d. C. L’inizio della coltivazione della vite e della vinificazione sembra si possano far risalire ai Greci ed agli Etruschi e pare siano stati proprio questi ultimi a portarle nella pianura Padana. Nelle aree oltrepadane, gli Etruschi effettuarono, inoltre, una selezione dei vitigni migliorandone la qualità. Allora le viti erano per lo più coltivate facendole “arrampicare” su di un albero tutore. Pare che già in epoca romana si conoscessero oltre 80 vitigni.
Nel territorio oltrepadano sono stati rinvenuti diversi attrezzi per la vinificazione e la conservazione del vino: anfore, vasi vinari e la prima bottiglia in vetro dell'Oltrepò destinata al vino che risalirebbe al primo secolo d. C.
Sembra che, durante il tardo impero romano, la viticoltura abbia subito una notevole decadenza. Una ripresa si avrà solo dopo secoli grazie ai monaci ed al ruolo del vino nella liturgia Cristiana.
Nei secoli passati il vino rivestiva un ruolo molto importante nell’alimentazione sia perché era considerato un “cibo” per le sue caratteristiche nutrizionali sia per le sue proprietà antisettiche, infatti, era spesso utilizzato in vece dell’acqua o addizionato ad essa, spesso inquinata.
Dopo alcuni secoli di buono sviluppo la viticoltura, non solo in Oltrepò, ebbe un grave momento di crisi alla fine del 1800 con l’avvento della fillossera che provocò la distruzione di gran parte dei vigneti europei. Questo problema venne affrontato e risolto innestando le varietà di vite europee su piede americano resistente a tale parassita. Dopo questo periodo si ricostituì il patrimonio vitivinicolo sia italiano che oltrepadano.
Attualmente l’Oltrepo è una delle zone italiane maggiormente vocate alla produzione di pinot nero vinificato sia in nero che spumantizzato. Ad esso si affiancano i classici vitigni a bacca rossa oltrepadani: barbera, croatina, uva rara ecc. ed i pregiati vitigni a bacca bianca come riesling, moscato ecc.
Vino in Oltrepò Pavese
L’Oltrepò Pavese: una delle zone maggiormente destinate alla produzione di pinot nero, senza dimenticare i classici vitigni di barbera, croatina, riesling, moscato e tanti altri.
Una delle caratteristiche principali dell’Oltrepò Pavese è il suo paesaggio collinare dedicato in gran parte alla viticoltura.
Pochi sanno che questo tipo di coltura ha radici antichissime nella storia del nostro territorio. Si pensa che risalga addirittura ai tempi dei Greci e degli Etruschi e che siano stati proprio loro a diffonderla in Pianura Padana. Col passare dei secoli, l’arte vitivinicola si è affermata sempre di più nel territorio oltrepadano, facendolo diventare, al giorno d’oggi, una delle zone più ampie dedite alla coltura dell’uva.
La produzione di questa regione spazia da vini da pasto a vini da dessert, da vini giovani a vini invecchiati che, frutto di un duro lavoro, ci deliziano con il loro profumo e con il loro sapore.
Se anche tu ami il vino, scopri altre curiosità sulle origini vitivinicole di questo spettacolare territorio e dove poterlo degustare.